DSA e didattica a distanza: cosa possono fare i genitori?
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha portato con sé una situazione mai sperimentata prima e che ci ha colti fortemente impreparati: la chiusura di alcuni gradi scolastici e la conseguente introduzione della didattica a distanza (DAD). Un sistema nuovo per tutti, insegnanti, alunni e genitori, che hanno dovuto utilizzare mezzi differenti per fare lezione, come strumenti tecnologici a volte quasi sconosciuti, l’uso di software e risorse online e soprattutto, hanno dovuto imparare a relazionarsi attraverso lo schermo di un computer.
Il disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) e la didattica a distanza sono un tema molto attuale e le difficoltà riscontrate si complicano ulteriormente!
Queste difficoltà si complicano se è presente una difficoltà nello studio o un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA).
DSA e didattica a distanza: come comportarsi?
Proviamo a riflettere insieme a voi sulle principali difficoltà che gli studenti con disturbi dell’apprendimento e i loro genitori incontrano nell’affrontare la didattica a distanza.
Le principali difficoltà si possono riassumere in alcuni punti, anche se non esaustivi della complessità dei vari casi:
Il tempo
Una delle misure dispensative quasi sempre presente nei piani didattici personalizzati degli studenti con DSA è la concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti a casa e delle verifiche in classe, a causa della lentezza nella lettura o nella scrittura.
La Didattica A Distanza invece impone tempi ristretti durante la video-lezione, nello svolgimento dei compiti e nella loro consegna; inoltre, lo studente fatica ad interagire con il docente durante la lezione. Può essere utile, ad esempio, che il docente registri la lezione, che può essere allegata al registro, a Google Classroom o inviata per mail, per permettere ai bambini e ai ragazzi di riascoltarla e organizzarla, magari in una mappa.
Consiglio ai genitori: la comunicazione tra genitori e docenti è sempre fondamentale nel percorso scolastico, ma in questo caso ancora di più! Il genitore può richiedere all’insegnante tempi più lunghi, ad esempio per la consegna dei compiti o la preparazione di una verifica.
Il carico cognitivo
A volte capita che la didattica a distanza si trasformi in un’assegnazione di pagine da studiare e di relativi compiti. Gli studenti con DSA faticano a gestire in autonomia argomenti nuovi, senza la relativa spiegazione. Ciò si trasforma in un carico cognitivo troppo grande per uno studente in difficoltà e li obbliga a dover ricevere un aiuto esterno, che siano i genitori o un tutor.
Consiglio ai genitori: non arrabbiatevi se vostro figlio non riesce a stare al passo con lezioni e compiti, cercate di supportarlo per quanto possibile!
L’attenzione
Gli studenti con il disturbo specifico dell’apprendimento spesso hanno anche difficoltà a mantenere l’attenzione per un lungo periodo di tempo, perché si affaticano molto più rapidamente rispetto ai compagni, per il maggior impiego di risorse richiesto loro. Bisogna quindi mantenerli attenti e presenti durante le lezioni, facendo loro delle domande, mantenendo un contatto visivo, chiamandoli per nomi. Tutto ciò è impossibile da fare in videolezione! Inoltre, a casa le distrazioni si moltiplicano (giochi, cellulare, …) rispetto alla vita in classe e lo studente non può usufruire degli aiuti che potrebbe usare in presenza.
Consiglio ai genitori: è importante che vostro figlio abbia uno spazio dedicato alle lezioni e allo studio (non mettetelo a seguire la giornata scolastica in cucina per controllarlo!) dove non abbia intorno a lui distrazioni come cellulare e giochi! La pausa è fondamentale, ma deve essere circoscritta ad un momento specifico.
Studenti con DSA = alunni tecnologici
Spesso si pensa che gli alunni con DSA siano un po’ degli esperti informatici, dato che utilizzano quotidianamente il computer e i software compensativi per sopperire alle proprie difficoltà e per studiare in maniera efficace. Non è così, anzi molto spesso non è semplice imparare a usare il computer e i programmi per l’apprendimento. Molto dipende dalla gravità del disturbo e dall’accettazione degli strumenti compensativi.
Una difficoltà specifica dei DSA riguarda la fatica ad apprendere le procedure e a memorizzarle. Questa fatica si concretizza anche nell’imparare e mettere in pratica le sequenze da seguire nella didattica online. Spesso questi studenti “si perdono”: consegnano i compiti tramite mezzi sbagliati, non ritrovano le richieste dei docenti, non riescono a entrare nelle videolezioni sulle piattaforme.
Consiglio ai genitori: aiutate vostro figlio ad approcciarsi all’uso delle tecnologie e se non siete molto competenti in materia, magari lo è vostro figlio più grande o un amico!
L’organizzazione
Un altro elemento critico riguarda l’utilizzo da parte della scuola di diverse piattaforme e strumenti per la gestione della didattica a distanza. Questo crea molta confusione negli studenti con DSA, che faticano già nelle lezioni in presenza ad organizzare i materiali, a gestire il diario, a trovare le mappe. Troppi input e differenti collocazioni dei materiali possono rendere veramente complesso riuscire ad organizzarsi il lavoro.
Consiglio ai genitori: aiutate vostro figlio organizzarsi il lavoro, ad esempio si può creare una mappa dove indicare le diverse materie con le relative piattaforme per seguire le video-lezioni e le procedure per inviare i compiti!
Gli strumenti compensativi e le misure dispensative
Tutti gli strumenti compensativi e le misure dispensative che si usavano in classe devono essere assolutamente garantiti anche a distanza. Per verifiche e interrogazioni online, gli alunni devono avere a disposizione gli schemi e le mappe che hanno preparato durante lo studio, la calcolatrice, ecc. Anche il materiale inviato dai docenti deve poter essere utilizzato dagli studenti con i loro strumenti: ad esempio un testo in pdf potrà essere letto da un programma di sintesi vocale, mentre un’immagine del testo oppure un pdf non modificabile costringe lo studente a dover riscrivere tutti gli esercizi, con un grande dispendio di energie.
Consiglio ai genitori: se le difficoltà riguardano il formato dei materiali inviati dai docenti, vale il consiglio di comunicare con loro per esporre questa difficoltà. Se invece vostro figlio fatica ad utilizzare i suoi strumenti compensativi (che prima magari riusciva ad usare) sostenetelo nella sua difficoltà: sono diverse le modalità di interazione con l’insegnante, ma il suo uso delle mappe o di altri strumenti non cambia!
La valutazione
Spesso gli studenti con DSA hanno diritto ad una diversa valutazione rispetto al resto della classe per non penalizzarli se non riescono a raggiungere gli stessi obiettivi dei compagni. Per loro vengono predisposte verifiche differenziate, che non significa che siano più semplici, ma strutturate in maniera adeguata ai disturbi di ciascuno.
Con la DAD la maggior parte delle verifiche viene svolta sui questionari di Google ed è generalmente uguale per tutta la classe. La valutazione è rigida: se rispondi correttamente ottieni un punto, se sbagli o non rispondi zero punti. È quindi importante che anche con queste modalità gli insegnanti predispongano questionari differenziati per gli alunni certificati, cosa resa fattibile dalla possibilità di duplicare un questionario esistente e poi modificarlo. Inoltre, la valutazione deve mantenere, all’interno della DAD, la sua funzione di “valorizzazione” dei successi dell’alunno. In particolare, gli studenti con DSA necessitano di avere rimandi precisi su punti di forza e criticità del loro studio. Per fare questo non bastano dei test a scelta multipla: è da preferire l’interrogazione, che potrà avvenire anche on line col supporto della mappa.
Consiglio ai genitori: per le modalità di valutazione ovviamente un genitore può fare poco. Quello che però potete fare è sostenere e valorizzare anche i piccoli progressi e traguardi di vostro figlio, anche se vi possono sembrare banali. Sono piccoli gesti che fanno bene all’autostima e alla fiducia in se stessi!
Concludendo, possiamo dire che per gli studenti con DSA molti aspetti della didattica a distanza possono diventare occasioni di potenziamento delle abilità o trasformarsi in criticità che complicano ulteriormente il loro processo formativo.
È necessario che la scuola metta in campo anche a distanza una didattica individualizzata, in particolare quando viene applicata a bambini e ragazzi con disturbi dell’apprendimento.
Il rischio, se ciò non avviene, è che una situazione che già comporta un faticoso adattamento per tutti gli studenti rischi di trasformarsi in un ostacolo insuperabile per chi ha molte più difficoltà. Le conseguenze possono essere lo sconforto, l’abbassamento dell’autostima e la perdita di voglia di studiare perché «tanto saremo tutti promossi», senza pensare che poi, il prossimo anno, sarà tutto in salita.