Tutoring della didattica: il tutoraggio per studenti con difficoltà di apprendimento
Il tutoring della didattica o tutoraggio didattico non consiste in semplici ripetizioni e nell’aiutare il bambino/ragazzo nei compiti di scuola; si tratta di un aiuto specifico rivolto all’acquisizione di un proprio metodo di studio.
La figura del tutor
Il tutor è il professionista che si fa carico del servizio di affiancamento all’apprendimento ed è il responsabile della formazione dello studente.
Data la complessità, è importante che il tutor lavori in sinergia a insegnanti e genitori, per costruire una rete e un progetto di aiuto e sostegno intorno allo studente al fine di aiutarlo a gestire con serenità le difficoltà, migliorare i propri risultati scolastici e non sentirsi a disagio in gruppo con i propri compagni a causa dei suoi problemi.
Tutoring a scuola: quando serve?
L’obiettivo della tutoring didattica è aiutare lo studente a trovare le proprie strategie per diventare il più possibile autonomo nella gestione delle attività di studio e svolgimento dei compiti, tenendo sempre conto delle difficoltà cognitive ed emotive. Il tutor accompagnerà il bambino/ragazzo ad imparare ad utilizzare gli strumenti compensativi (strategie che il bambino può utilizzare per ridurre le difficoltà) di cui può disporre, a casa e in classe.
Per coinvolgere la figura di un tutor di affiancamento alla didattica è necessario che sia stata eseguita una valutazione neuropsicologica sul bambino/ragazzo che ne abbia rilevato la reale necessità. Si può richiedere nei casi di:
- Disturbo Specifici dell’Apprendimento (DSA), cioè dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, deficit legati a specifiche abilità scolastiche;
- Bisogni Educativi Speciali (BES);
- Difficoltà scolastiche;
- Lievi deficit cognitivi;
- Difficoltà di pianificazione e organizzazione;
- Assenza di un metodo di studio efficace;
- Cali del rendimento scolastico dovuti a difficoltà emotivo-relazionali.