Terapia di coppia
La vita nel rapporto di coppia non è sempre facile: non è raro che insorgano problemi, situazioni di squilibrio, difficoltà nella comunicazione che possono condurre a una crisi difficile da gestire. In questi e tanti altri casi la terapia di coppia può aiutare a intraprendere un percorso di mutuo miglioramento nella relazione tra i due individui della coppia.
Quando fare terapia di coppia?
Nella vita di coppia è naturale incorrere in conflitti, tensioni e momenti di allontanamento, ma quando la crisi diviene tanto profonda da mettere in discussione il legame, la coppia può rendersi conto della necessità di un intervento esterno per superare la crisi. Contattare una o un terapista di coppia può rivelarsi utile come soluzione in tutti quei casi in cui insorgano eventi di vita, difficoltà relazionali e di comunicazione critici, ad esempio:
- Insoddisfazione, ad esempio quando non ci si sente più attraenti nei confronti del partner
- Incomprensioni
- Tradimenti o sospetti di tradimento
- Rischio di separazione o divorzio già avviato
- Passaggio da coppia a genitori
- Gestione dei figli
- Famiglia d’origine
- Generazione “sandwich”
- Volontà di cambiare l’altro
- Sindrome del nido vuoto
- Convivenza “forzata” in periodo di lockdown durante la pandemia da Covid-19
- Cambiamenti importanti
Con il lavoro che spesso ruba tempo da dedicare alla risoluzione dei problemi, professionisti come una psicologa o uno psicologo di coppia possono essere un supporto cruciale nella risoluzione di questi problemi.
Terapia di coppia: come funziona
Durante una seduta di psicoterapia di coppia, il consulente lascia la possibilità ai due membri della coppia di condividere e confrontarsi riguardo ad aspetti della vita insieme, fantasie, bisogni, emozioni, esigenze nuove o vecchie, nel rispetto dei tempi, spazi e individualità, propri e altrui. Analizzando la storia della coppia e della relazione, lo specialista può proporre idee e attività personalizzate sui bisogni specifici della coppia.
A cosa serve la terapia di coppia?
L’obiettivo è costruire una nuova storia con la coppia, ricercando significati diversi negli eventi e nei comportamenti reciproci e conciliando l’individualità di ciascun partner con l’appartenenza alla stessa dimensione di coppia. Inoltre, l’obiettivo è sia ristabilire equilibrio e serenità nella coppia sia portare la coppia a fare le proprie scelte di vita in modo consapevole.
Cosa fare quando il partner non è d’accordo
Spesso, anzi quasi sempre, accade che uno dei due partner sia più “motivato”. Vediamo quindi di chiarire alcuni aspetti importanti della terapia di coppia che spesso sono confusi.
A volte capita che uno dei due partner, magari durante la prima telefonata come primo contatto, ci dica: “Come faccio a convincere il mio partner ad intraprendere una terapia di coppia?”. La risposta è semplice: non lo si può fare! Leviamoci dalla testa che l’altro debba essere “convinto” a partecipare alla terapia di coppia. Se uno dei due partner arriva alla prima seduta persuaso e “trascinato” ma senza condividere la motivazione a mettersi in discussione per raggiungere un migliore benessere di coppia difficilmente sarà possibile avviare una terapia.
Prima di tutto, bisogna “pulire” il campo da alcune erronee immagini che “sporcano” il setting:
- Le terapeute non sono un giudice chiamate a definire chi ha ragione o chi ha torto rispetto alle incomprensioni: se il partner più restio a partecipare ha quest’idea non sarà disponibile a partecipare alla seduta, dato il rischio di vedere vivisezionate le proprie azioni e i propri pensieri.
- A meno che non sia necessario, le terapeute e la coppia si vedranno sempre insieme, quindi non ci saranno rischi che uno dica qualcosa senza che l’altro non lo sappia.
Fatte queste premesse, ecco qualche consiglio per creare la giusta motivazione alla terapia di coppia:
- Cercate di spiegare al partner la vostra sofferenza e i motivi per cui vorreste intraprendere un percorso insieme, senza accuse o minacce. È differente dire, ad esempio, “Vorrei intraprendere una terapia di coppia perché soffro dato che litighiamo sempre”, piuttosto che “Vorrei intraprendere una terapia di coppia perché con te non si può parlare perché ti arrabbi subito!”. Il rischio, se l’altro si sente attaccato e in errore, è che si immagini che questo avverrà anche nella terapia.
- Chiamateci insieme! Il primo contatto che abbiamo è importante, quindi concordate un momento per telefonarci insieme, usando il vivavoce, così che già nella prima telefonata possiate avere entrambi la possibilità di dire la vostra e nessuno dei due dovrà avere il “compito” di riferire all’altro. In questo modo il “potere” è in mano ad entrambi i partner in ugual modo; la parità nella dimensione di potere è un’ottima base per costruire la fiducia di una relazione terapeutica.
Il ruolo dello psicologo nella terapia di coppia
È importante sottolineare che il terapeuta specializzato in psicoterapia di coppia ha il compito di individuare tutte quelle dinamiche che hanno condotto la coppia alla crisi così da arrivare alla risoluzione del conflitto; non deve giudicare o cercare di salvare la coppia, tantomeno consigliare alla coppia se lasciarsi o restare insieme.
Il ruolo dello psicologo è, quindi, quello di un arbitro neutrale che, bilanciando gli interventi dei due pazienti, permette al singolo individuo della coppia di ampliare le proprie vedute e soprattutto accogliere quelle del partner, permettendo un confronto efficace e rafforzando la reciprocità di coppia.
Terapia di coppia e coterapia
Per la terapia di coppia, così come per la terapia familiare, Studio Psyche opera in coterapia.
Una seduta in coterapia prevede la presenza di una coppia di professionisti, con tutti i vantaggi che può comportare, sia per il terapeuta e sia per i pazienti:
- I due membri della coppia possono ricevere più punti di vista, risorse e strumenti;
- Con due psicoterapeuti è possibile gestire e arbitrare gli interventi della coppia in maniera più ordinata e organizzata;
- Funzione di rispecchiamento: la coppia formata da due persone che non riescono a dialogare in modo costruttivo, vedendo due persone che sono capaci di farlo, imparano un modo più funzionale di comunicare e stare in relazione;
- È molto più complicato per il singolo componente della coppia in conflitto cercare in due terapeuti degli alleati a proprio favore rispetto a una seduta con un solo psicoterapeuta;
- In due, i terapeuti possono assorbire e bilanciare meglio gli stimoli della coppia e analizzare i problemi da loro esposti in maniera ancora più distaccata.
Quando non funziona la terapia di coppia?
La psicoterapia non è la soluzione magica ai problemi di coppia: è importante una partecipazione attiva dei pazienti, che devono essere motivati a cambiare, e l’applicazione quotidiana di tutti gli strumenti proposti dal terapista di coppia perché il percorso intrapreso aiuti davvero ad affrontare la crisi.